Chissà quante vite ancora

Cosa sarà stata, questa roccia, prima di esser roccia?
Quante vite sono servite prima che assumesse questa forma, con i passaggi delle maree sui fianchi quasi a disegnarle le perdute branchie.
E dentro il mio corpo, nel mio sangue, nel mio respiro, quante di queste rocce sono passate per poi diventare acqua e nutrimento, piante e cuore?
Non sono in grado di superare l’illusione del tempo così come non sono in grado di alleggerire i cuori di pietra.
Ma in questa roccia non intuisco la fissità di una forma bensì la mutevolezza di ogni istante e la continua trasformazione di ogni forma.
E se tutto resta qui, dentro la sfera che ci separa dalle stelle, chissà quante rocce andrà a nutrire questo corpo e in quante acque balleranno i miei respiri un giorno.

Aurora G.

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