Oggi affrontiamo uno dei miei argomenti preferiti: i nostri sogni.
Che tipo di sogni?
Che siate fissati con il desiderio di trovare l’amore della vostra vita, che aspiriate a risolvere il problema della fame e della povertà dell’intero pianeta o che vogliate diventare degli artisti, l’unico consiglio che posso darvi è il seguente: CREDETECI! E FATELO!
Anche perché, se non ci credete voi, nei vostri sogni, chi ci crederà? Il mondo non sta aspettando nessuno, è troppo impegnato a girare su se stesso. Vi tocca tramortirlo, incuriosirlo, spiazzarlo per poterlo far fermare almeno un attimo su di voi. Un secondo del vostro tempo, Illustrissimo Pianeta Terra, non chiedo altro!
LE CANZONI DEL GIORNO: Life is a song, di Patrick Park & Ho imparato a sognare, dei Negrita.
<<Maybe life is a song but you’re scared to song along, until the very ending.>>
<<Forse la vita è una canzone ma hai paura di cantarla fino alla fine.>>
Vorrei aprire questo argomento proprio con questa riflessione di una canzone di grande ispirazione per tutti i sognatori.
Perché questo, in effetti, è il primo grande limite quando si parla dei propri sogni: la paura. Malgrado la nostra capacità di sognare in grande e le nostre innegabili energie, ci facciamo sempre bloccare dalla sensazione di non farcela, di fallire, di cadere.
Ma ci viene in soccorso Patrick Park , con questa canzone dal ritmo dolce, delicato, di grande impatto emozionale e ispirazione per tutti i sognatori, soprattutto quando ci dice che:
<<è il momento di dimenticare tutto quello che sappiamo, le idee che ci incastrano in ciò che siamo stati; è tempo di tagliare le cravatte (sciogliere i nodi) che non hanno permesso mai alle nostre menti di essere libere dalle catene e dalle manette con le quali siamo legati.>>
Cliccate sulla foto che ho scelto e lasciatevi cullare dalla pacifica sensazione di voler abbandonare le proprie catene, le proprie convinzioni stantie, le proprie paure e decidere semplicemente di seguire se stessi.
(Clicca sulla foto e goditi la canzone che ho scelto per te).
Ma quando si parla di sogni, non si può dimenticare che l’attività principale del credere nei propri sogni è proprio quella di sognare. A prescindere da qualsiasi risultato, l’atto di immaginare la nostra felicità più pura già di per sé regala grandissime emozioni. E voi, come avete imparato a “sognare”? I Negrita ce lo raccontano così:
(Clicca sull’immagine per ascoltare “Ho imparato a sognare” dei Negrita).
IL FILM DEL GIORNO: Billy Elliot.
Il film del giorno è Billy Elliot con la sua struggente scena finale.
La trama del film è semplice: Billy vuole diventare un ballerino di danza classica ma il padre e il fratello lo ostacolano dal principio. Non credono in lui e sono convinti che sia una scelta da omosessuale (condizione molto temuta dai due uomini in quanto parecchio bigotti). La povertà e gli scioperi del sindacato aggravano la situazione economica della famiglia e, di conseguenza, allontanano ancora di più Billy dal suo sogno. Eppure, il piccolo Billy, non ha intenzione di mollare. Più che altro, non può fare altro che ballare.
Quelli seduti in poltrona sono il papà e il fratello di Billy.
Il primo ballerino, invece, è proprio lui…
(Clicca sulla foto in alto e goditi la scena che ho scelto per te).
LA FRASE DEL GIORNO: (tratta da) “L’ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore”, di Randy Pausch.
Randy Pausch era un conosciuto Professore della Carnegia Mellon University di Pittsburgh. Felicemente sposato, padre di tre figli, al quarantaseiesimo anno di età scopre di avere un tumore al pancreas incurabile.
Così, Randy, con 3 figli piccoli, una moglie della quale è perdutamente innamorato e il lavoro dei suoi sogni scopre di avere, al massimo, una manciata di mesi per dire addio alla sua vita.
E voi, come avreste reagito?
Randy Pausch reagisce lasciando una lezione fondamentale a tutti: il senso della vita di ognuno è nel tentare di realizzare i propri sogni.
Così accetta l’invito di tenere un’ultima lezione per tutti i suoi studenti nella quale parlerà proprio di questo tema. Da quella lezione verrà pubblicato un romanzo divertente ed entusiasmante, così com’era Randy. Romanzo che ha cambiato anche la mia vita. La frase del giorno è dedicata a tutti i sognatori e a Randy Pausch. La foto che ho deciso di collegare all’insegnamento di Randy è del fotografo Raymond Depardon e raffigura un ragazzo che urla sul muro più famoso della storia: il muro di Berlino.
UN PEZZETTO DI ME.
Concludiamo in modo leggero. La frase di oggi è tratta dal mio romanzo, “Finalmente ti ho trovata”. Quanti di voi hanno amici o parenti che tentano di ostacolarli nei propri sogni per difenderli da un eventuale fallimento? Quante volte avete sentito questa frase: <<Ah, beh, ma quello ce l’ha fatta perché conosceva quell’altro. Te pensa a sistemarti, poi ce sarà tempo per il resto.>> Bene, non siete i soli. Sull’argomento “fallimento e derivati” abbiamo già discusso (andatevi a vedere, come tema del giorno, CADERE). No, non vi comparirà una “F” di fallimento scarlatta in fronte, non vi spunteranno le corna e sì, continuerete a vivere. Ma per lo meno, seguendo i vostri sogni, continuerete a vivere a modo vostro.
Stampatevelo bene in fronte: siete voi a dover credere nei vostri sogni. Non gli altri.
NON ESISTONO REGOLE.
TUTTO è POSSIBILE.
Ergo: NO EXCUSES.
In sintesi, quando si parla di sogni, dei vostri sogni, la cosa veramente importante è:
1) non avere paura e fidarsi di se stessi;
2) impegnarsi a realizzarli, spremendosi fino all’ultima goccia di sudore;
3) mandare a quel paese gli amici che vi diranno che non ce la potrete fare;
4) accogliere gli ostacoli sul vostro cammino come nuove e avvincenti sfide che possano darvi modo di dimostrare quanto sia importante quel sogno per voi.
E se volete un po’ d’ispirazione in più vi consiglio di leggere anche: “Seguire i propri sogni, ma quali?”
Vi saluto con il mio motto: <<La differenza non la fanno gli altri, la fai tu.>>
Aurora G.
Mi hai fatto tornare in mente un film che ho visto tempo fa, e che parlava proprio dell’importanza di inseguire sempre i propri sogni. Il film è questo: https://wwayne.wordpress.com/2015/09/20/voglio-farcela/. L’hai visto?
Sinceramente no ma mi hai incuriosita grazie
Grazie a te per la risposta! 🙂