(Cliccando su ogni foto verrete proiettati nell’universo di DAP).
Domenica 11 ottobre 2015 il panorama musicale italiano è stato arricchito dall’esordio di un cantautore dal grande talento e dalla grandissima sensibilità. Andrea D’Apolito, in arte DAP, con il suo primo album del tutto indipendente e del tutto autentico, Resonances, propone finalmente qualcosa di nuovo, coraggioso e vero: soprattutto vero.
Abituati, ormai, a concepire la musica solo quale prodotto preconfezionato ficcato a forza nelle ugole di musicisti per caso, risulta quasi un miracolo scoprire che la musica non è fatta di “sfide o cavalli di battaglia” ma di emozioni, sensazioni e di un grandissimo desiderio di condivisione.
Parlare del successo di questo album soffice, morbido e avvolgente sarebbe a oggi quasi anacronistico. Già sappiamo che Andrea è un cantautore romano, che i suoi otto brani, ispirati ai punti nevralgici della sua storia, sono stati scritti e arrangiati da lui stesso, dotato di una voce straordinaria e di una formazione nonché capacità musicale invidiabile. Già sappiamo che è stato affiancato da musicisti incredibili, come Toto Giornelli, Claudio Toldonato e Antonio Marianella, che hanno contribuito a rendere questo primo album una perla preziosa. Già sappiamo che anche le stesse foto scelte per ogni testo sono state scattate dallo stessa Andrea e portano il segno inconfondibile della sua impronta.
Ma ciò che realmente dovrebbe colpire di Andrea non è solo un talento innegabile e quella fragilità purissima che è riuscito a convogliare nelle sue note, ma la sua incredibile autenticità.
Quattro anni. Quattro lunghi anni per il primo album. Strano da credere nell’epoca del “tutto e subito”, nell’epoca della “economicità”, nell’epoca dell’ “omologhiamoci a tutti i costi”.
Ogni volta che gli chiedevo a che punto fosse, infatti, lui mi rispondeva con un sorriso: “Quando sarò pronto.”
Non ci sono scorciatoie per chi la musica la lascia suonare al cuore.
Così adesso saprete, anche voi, che quando ascolterete Resonances, ogni nota, ogni parola, ogni frase di quegli otto straordinari brani non rappresentano solo una musica di qualità ma sono i pezzi dell’anima di un ragazzo che ha deciso di vivere la vita credendo in se stesso, in ciò che è davvero.
Ma soprattutto mi dispiace, mi dispiace davvero per chi non ha avuto la possibilità di assistere, domenica 11 ottobre 2015, presso l’Asino che Vola, alla presentazione di Resonances.
Perché da quella sera qualcosa è cambiato: i sogni di Andrea hanno vinto e con loro ha vinto la musica, la bellezza e la verità.
Aurora G.
–Pagina ufficiale di Fb di DAP