Il tema del giorno: CADERE.

Quante volte siete caduti?

 

No, non quel tipo di caduta. Quella che un cerottino di plastica smangiata può bastare. Parlo di fallimenti seri. Parlo di cascare giù, nel vuoto, precipitare verso un dove infinito e affogarci a lungo, in quella pozza di lacrime, di dolore liquido e nero. Bene! Se l’avete provato allora questo post fa per voi.


IL FILM DEL GIORNO: Ogni Maledetta Domenica.

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Non potevamo che iniziare con lui. 

Quei 3 minuti di motivazione dei quali avremmo bisogno sempre.

Perché le cose si possono cambiare.
Ma un centimetro alla volta. 


Perché la vita è un gioco di centimetri. 

(Clicca sulla foto e goditi una delle scene migliori del cinema).


LA CANZONE DEL GIORNO: Linkin Park, In the End.

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Scelta sentimentale. Ai miei tempi uno dei successi più cantati del mio liceo, malgrado in pochi ne conoscessero il vero significato.

Come per dire che, a volte, non è importante cadere, perdere tutto, provarci fino alla fine: le stronze sono stronze. Ma lo stesso concetto vale nella vita di tutti i giorni. A volte non è importante perdersi nei propri obiettivi, rischiare tutto e perdere. Alla fine non conta quanto ti sei impegnato e non conta neanche non esserci riuscito. Conta che ne resta una canzone, la tua scheggia di ricordi e di ferite che ti rendono, oggi, ciò che sei. Magra consolazione? Strano, nella disperazione più acuta si svela la nostra più autentica essenza. Se avete la fortuna di scoprirvi avete già dato un senso alla vostra vita, considerato che la maggior parte degli esseri umani non hanno mai visto al di là del proprio specchio.


LA FRASE DEL GIORNO: (tratta da) Il vecchio e il Mare di Ernest Hemingway.

il vecchio e il mareUno dei personaggi più sfigati della storia della letteratura è il povero Santiago, un vecchio pescatore che dopo 84 giorni di magra, senza esser riuscito a prendere neanche un pesce, considerato anche una specie di iettatore dagli altri pescatori, riprende il mare e si imbatte in uno dei pesci spada dei Caraibi più grandi e furiosi che abbia mai incontrato o avuto modo di credere esistenti. Si batte fino allo sfinimento, usando ogni singola cellula del suo corpo pur di riuscire a catturare la bestia e, finalmente, una volta ucciso e issato a lato della sua piccola imbarcazione, troppo piccola per ospitare l’enorme pesce spada a bordo, nel tornare verso casa si vede strappare, pezzo per pezzo, il suo meritato premio dagli squali attratti dall’odore del sangue. Non si dà per vinto fino alla fine combattendoci contro anche a mani nude ma, all’arrivo, del pesce non resta che lo scheletro, “un’enorme spina dorsale bianca” e la coda.

Santiago è uno dei miei personaggi preferiti. Vecchio, senza un soldo e non pesca da giorni. L’occasione della sua vita diventa l’impresa più ardua che abbia mai affrontato. E quando finalmente ce la fa, gli squali si pappano anche la sua più flebile speranza. Santiago è un fallito ma contro quel pesce ha combattuto. Contro quel pesce ha lottato. Eh sì, è riuscito a vincere. Santiago non ha portato a casa il risultato ma ha vinto la sua battaglia personale: Santiago è un vincente.


UN PEZZETTO DI ME AL GIORNO.

Il tema scelto non mi dà altra scelta: devo ricorrere a una delle mie riflessioni in pillole! Dedicata al mio migliore amico il quale, nei momenti più sofferti della mia vita, mi parla sempre dei pugili dalla guardia bassa. E mi fa sentire forte, in un solo istante. Malgrado combini sempre una serie di cazzate indicibili, una dietro l’altra, senza esclusioni di colpi, quando penso ai pugili dalla guardia bassa, non ho più paura.

pugile bianco e nero<<I combattenti si distinguono in due categorie: i pugili dalla guardia alta e quelli dalla guardia bassa. I pugili dalla guardia alta rischiano poco, il minimo indispensabile. La difesa è alta, i guantoni attaccati alle tempie.

I pugili dalla guardia bassa, invece, preferiscono rischiare. Preferiscono rischiare di tornare a casa a pezzi, con il viso tumefatto, gli occhi lacrimanti, le labbra spaccate, ma su quel cazzo di ring ci salgono difendendosi a mala pena. Perché con la guardia bassa gli attacchi riescono meglio: perché con la guardia bassa il nemico lo guardi dritto negli occhi. Le probabilità di perdere sono infinite. Ma se mai dovessero vincere, se mai riuscissero a vincere, sono consapevoli che quello potrebbe essere l’incontro della loro vita. E soprattutto, al di là di tutte queste motivazioni, i pugili che salgono sul ring con la guardia bassa lo fanno per una ragione semplicissima: perché i pugili dalla guardia bassa non hanno paura.>>


In sintesi: cadiamo tutti. La cosa importante, quando si cade, è:

1) cadere fino in fondo, cadere bene e non risparmiarsi nella caduta;

2) conservare e onorare la propria vittoria o esperienza nella caduta;

3) non avere paura;

4) rialzarsi gradualmente, senza pretendere una rinascita immediata: basta un centimetro alla volta.


Vi saluto con il mio motto: <<La differenza non la fanno gli altri. La fai tu.>>

Aurora G.

3 risposte a Il tema del giorno: CADERE.

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