Si è soliti distinguere il sesso dall’amore, in un periodo storico dove il sesso resta separato dal sentimento.
Niente di nuovo sotto il sole: la conoscenza di se stessi e del potenziale partner non può prescindere dalla passione.
Senza considerare che una passione travolgente potrebbe anche esser fine a se stessa, quale esperienza positiva della propria vita alla quale non deve, necessariamente, far seguito una progettualità.
Eppure, da sondaggi recenti, gli incontri passionali più intensi e sentiti nelle giovani coppie sono proprio quelli che trascinano i cuori a unirsi sentimentalmente, come se unendosi a livello fisico le anime si riconoscano.
Quando questo accade da entrambe le parti, si inizia a parlare d’amore.
L’amore unilaterale, infatti, quello tanto conosciuto tra i banchi di scuola, resta a livello di un’ossessione non supportata dalla realtà. Innamorarsi di chi non ci ricambia non ci permette di conoscere il partner per ciò che realmente è, ma solo per ciò che idealizziamo che sia da quel poco che di lui riusciamo a cogliere. La vera confusione sorge quando, con la persona amata, abbiamo anche trascorso esperienze intense quali quelle che riguardano un rapporto sessuale al quale non fa seguito un legame, un bacio dato per sbaglio in una sera in cui si era alzato troppo il gomito. Eppure, malgrado la vicinanza tra noi e il potenziale partner, se quel sentimento totalizzante non scatta resterà sempre una parte di lui che noi non conosceremo. Di cosa siamo innamorate, quindi?
Secondo Piero Angela, nel suo illuminante libro, “Ti amerò per sempre”, l’innamoramento, puro e semplice, è condizionato da fattori ormonali che, nella stragrande maggioranza dei casi, seguono regole comuni. Siamo più attratti da persone belle, con visi simmetrici (per gli uomini), con una buona proporzione tra la vita e i fianchi (per le donne) e così via. Nulla di eccezionale, regole che seguono la naturale propensione all’accoppiamento e alla procreazione della nostra parte più animale. Straordinario, invece, è stato constatare che l’innamoramento è paragonabile a un disturbo ossessivo-compulsivo, di tipo temporaneo, in grado di abbassare di circa il 40% la serotonina nel nostro sangue, che svolge un ruolo importante nel sistema nervoso centrale, essendo in grado di modificare l’umore, il sonno, la temperatura corporea, la sessualità e l’appetito.
<<L’analisi del sangue eseguita sugli innamorati ha mostrato che le loro piastrine trasportavano il 40% in meno di serotonina. Esattamente come i soggetti affetti da disturbi ossessivo-compulsivi. Va detto che alcuni di questi innamorati, riesaminati qualche mese dopo, mostravano nuovamente un livello di serotonina normale. In altre parole, l’innamoramento profondo, di tipo ossessivo, è un disturbo che in genere si riassorbe nel tempo.>>
Piero Angela continua, nel suo saggio, a dimostrare che l’innamoramento intenso del primo periodo non può durare più di 2 anni.
Superati i due anni, la coppia si consolida o si rassegna: altri fattori entrano in gioco che non sono più ricollegabili ai disturbi fisici e ormonali di cui sopra.
Eppure, quanti di noi amano profondamente il proprio partner da più di due anni?
Perché per molti di noi l’innamoramento non è mai finito?
Evidentemente perché non siamo solo ossa o sangue.
Mi piace pensare all’amore come a una coperta enorme che riscalda ogni parte di noi stessi. È per questa ragione che racconti su sentimenti scissi dalla passione, innamoramenti platonici, grandi passioni dalle quali resta un desertico ricordo, restano per me, ormai, alquanto insignificanti.
Ho imparato a scindere l’esperienza data da un incontro rispetto all’Amore.
È per questo che oggi mi piacerebbe ricordare alcune opere, per me molto significative per quanto non troppo conosciute, che rappresentano ciò che ritengo possa assomigliare a un vero amore.
Il romanzo del giorno: DOLCE COME IL CIOCCOLATO, di LAURA ESQUIVEL.
Pedro e Tita si riconoscono subito, da quando sono poco più che adolescenti. Eppure non possono unirsi, come vorrebbero, a causa delle solite convenzioni familiari malate. Il destino, tuttavia, continuerà a vederli uniti nella stessa casa, malgrado cognati, sottoposti a una castità scomoda che produce una consistente sensualità per tutto il romanzo.
Romanzo che consiglio in quanto, malgrado al di fuori dei tradizionali canoni sia religiosi che sociali, che vogliono imprigionare l’amore in un impegno, in un dovere, in qualcosa che si deve fare anche senza provarlo, riproduce un amore assoluto che, infine, avrà la sua soddisfazione.
Ecco uno dei passaggi più belli del romanzo:
<<Se Pedro e Tita avessero progettato di rimanere soli in luna di miele, non sarebbe stato così facile. Per la prima volta nella loro vita potevano amarsi liberamente. Per molti anni era stato loro necessario prendere una serie di precauzioni perché nessuno li vedesse, perché nessuno sospettasse, perché Tita non restasse incinta, per non gridare di piacere quando uno era dentro l’altra. D’ora innanzi tutto questo apparteneva al passato. >>
Il film del giorno: I PONTI DI MADISON COUNTY.
Film straordinario, conosciuto solo in età avanzata, che consiglio a qualsiasi romantica. Preparate i fazzoletti, perché si piange a dirotto e ci si inizia a interrogare se un sentimento tanto puro possa realmente esistere.
Francesca (una straordinaria Meryl Streep) è una casalinga di 45 anni. Moglie e madre amorevole, si occupa della casa, della proprietà, della cucina, del cane. I suoi sogni da ragazza sono svaniti nella realtà di una cittadina fin troppo piccola per lei. Rassegnata a un destino tutto sommato mite, per 4 giorni verrà lasciata a casa da sola, a occuparsi un po’ di stessa, dopo la partenza di suo marito e dei suoi figli per una gara di bestiame. Ma la vita ha in serbo per lei l’incontro che la cambierà per sempre.
Robert (immenso Clinton Eastwood), è un fotografo affascinante, vagabondo e senza regole. E in quattro giorno scoprirà la potenza dell’amore che non aveva mai incontrato.
Elettricità e sensualità in dialoghi sommessi, che tentano di dire ciò che non possono dire. E, alla fine, esploderanno in una passione lacerante.
La frase più bella del film è racchiusa tutta in queste scene:
<<Te lo voglio dire una volta sola, non l’ho mai detto prima d’ora. Questo genere di certezza si ha solo una volta nella vita.>>
(clicca sulla locandina del film e goditi le scene più toccanti).
Le canzoni del giorno: MENTRE DORMI, L’EMOZIONE NON HA VOCE E ALMENO TU NELL’UNIVERSO.
Ho trascorso un piacevole pomeriggio a ricordare, con una mia amica, le più belle canzoni d’amore della musica leggera italiana. Ne abbiamo tirate fuori tantissime e tantissime dovrei pubblicarne. Ma dovrete accontentarvi, intanto, di questi tre grandi maestri che con dolcezza, pienezza e vigore rappresentano un bell’ideale di amore.
Chiudete la luce, spegnete i telefoni e cliccate sulle foto, lasciandovi trasportare in sogni di zucchero da Max Gazzè, Andriano Celentano e Mia Martini.
Dedicato al mio amore, che me la dedicò a sua volta, nei primi giorni della nostra storia:
<<Se mi stringi forte fino a ricambiarmi l’anima,
questa notte senza luna adesso vola.>>
Dedicato a chi deve ancora provare questa sensazione:
<<Siamo due legati dentro
da un amore che ci dà
la profonda convinzione
che nessuno ci dividerà.>>
Dedicato a coloro che sanno ancora amare.
<<Tu, tu che sei diverso,
almeno tu nell’universo! Un punto, sei,
che non ruota mai intorno a me
un sole che splende per me soltanto
come un diamante in mezzo al cuore.>>
Tratto dal mio romanzo, “Finalmente ti ho trovata”, uno dei passi più dolci e commoventi di un amore puro, violento, in grado di curare qualsiasi ferita.
<<Non dice nulla, mi guarda e basta. Ci guardiamo e basta. Ancora abbracciati, ancora uniti, con il timore di staccarci e strapparci lembi di pelle ormai confusi.
Mi guarda e mi bacia. Sì, è tutto vero. Siamo veri, noi.>>
In definitiva, la differenza tra passione e amore, in realtà, può esistere. Ma difficilmente a passioni totalizzanti non segue un sentimento purissimo di vero amore. Lo dimostra la scienza e lo dimostra l’arte, che vince sempre quando l’amore è al centro delle proprie opere.
Le regole per riconoscerlo? Sarete insieme a riconoscervi. E sarà facile.
Ed è proprio tentando di conoscere la sublimità di tale unione che è importante non confondere le solite cotte travolgenti per qualcosa di sacro, inviolabile e ineguagliabile. La certezza che si ha solo una volta nella vita.
È vero, è tutto vero: l’amore continua a essere la forza più potente al mondo.
<<La differenza non la fanno gli altri. La fai tu.>>
Aurora G.